Risiede dormiente in ognuno di noi alla base della colonna vertebrale, ma attraverso diverse tecniche è possibile risvegliarla e trarne enormi benefici.
Viene raffigurata sotto forma di serpente arrotolato alla base della colonna vertebrale, è la kundalinī, termine sanscrito che indica l’energia divina femminile che giace in forma dormiente in ognuno di noi, bloccata essenzialmente dalla paura, dall’attaccamento e dall’Ego.
Grazie alla pratica spirituale è possibile risvegliare la kundalinī superando questi blocchi, permettendole di salire attraverso i 7 chakra, ovvero i centri energetici del corpo, risvegliando la coscienza e inducendo una profonda trasformazione interiore. La kundalinī risalendo si fonde con il sacro maschile attivando completamente la nostra forza vitale.
Innumerevoli sono gli autori che ne parlano mettendo in luce i benefici, ma anche le insidie, dovute al suo risveglio. Attivare un’energia così potente può infatti condurre a uno stato di beatitudine ma essere anche pericoloso senza un’adeguata preparazione. Quali sono i benefici? Per esempio una maggiore chiarezza di pensiero, una maggiore consapevolezza interiore, un aumento dell’intuito e delle capacità di concentrazione.
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La consapevolezza della kundalinī si potenzia attraverso diverse tecniche, tra cui lo Yoga. A tal proposito avrete sentito parlare del famoso “Kundalini Yoga“, portato in Occidente da Yogi Bhajan nel 1968, secondo il quale la kundalini si risveglia grazie alla pratica delle asana, agli esercizi di respirazione (pranayama), alla pratica regolare della meditazione e al canto dei mantra.
Il Kundalini Yoga a sua volta affonda le proprie radici nello Hatha Yoga,