Sono decine di migliaia gli agnelli uccisi ogni anno in Italia, una mattanza compiuta in nome di un’antica tradizione pasquale. Ma un’alimentazione senza crudeltà è possibile, anche nei giorni di festa
Ogni anno a Pasqua centinaia di migliaia di agnelli vengono uccisi per essere serviti sulle tavole italiane. Cuccioli strappati alle loro madri e costretti ad affrontare viaggi estenuanti di 30 ore verso i macelli. Ma un’alimentazione senza crudeltà è possibile, anche nei giorni di festa.
Sono oltre 300 mila gli agnelli che verranno uccisi per tradizione. Anche se il numero cala di anno in anno, i dati restano comunque allarmanti: secondo Essere Animali, nel 2022 gli agnelli macellati sono stati quasi 2,2 milioni, la maggioranza per le ricorrenze di Pasqua e Natale. Noi di greenMe da anni vi raccontiamo della vita da incubo che conducono gli agnelli che poi finiscono al macello. Nascono per essere uccisi non appena raggiungono i dieci chilogrammi, vengono trascinati via dalle loro madri e caricati su camion.
Ammassati gli uni sugli altri, stipati in uno spazio angusto senza potersi nemmeno reggersi sulle zampe o alzare la testa, con abbeveratoi spesso non idonei a viaggi così lunghi che vanno ben oltre la normativa europea per il trasporto di animali vivi. Infatti, 1 agnello su 3 di quelli macellati in Italia proviene dall’estero: nel 2022 sono stati 653.303.
Da anni, le associazioni animaliste documentano la loro breve vita. Prima di essere trasportati dall’allevamento al macello, gli agnelli vengono sottoposti alla pesatura e spesso restano appesi per le zampe anche per dieci minuti. Una pratica illegale, ma ancora troppo diffusa da addetti alla macellazione non adeguatamente formati che sbagliano anche le operazioni di stordimento degli animali.
Molti agnelli, quindi, subiscono il taglio alla gola quando sono ancora coscienti, sono costretti ad assistere impauriti all’uccisione dei loro simili e ciò avviene per velocizzare il processo produttivo nel periodo delle festività, quando vi è una maggiore richiesta di carne.
Diciamo stop alla strage di agnelli
Anche quest’anno, Essere Animali lancia la campagna social #IONONLOMANGIO.Per partecipare basta condividere sui social una foto accompagnata dall’hashtag #iononlomangio in modo da far diventare virale il messaggio e spingere tante altre persone ad iniziare a vedere gli agnelli come esseri viventi e non come cibo. Ognuno di noi può provare a invertire la tendenza attraverso le proprie scelte di consumo.